Il percorso di valutazione della qualità
Il tema della valutazione della qualità è stato oggetto di un interesse pluriennale da parte della Regione Emilia-Romagna. L’interesse verso i temi della qualità è stato sostenuto da una significativa produzione normativa e da attività di sperimentazione che hanno coinvolto attivamente i Coordinamenti Pedagogici Territoriali della regione.
La legge regionale n. 19 del 25 novembre 2016 “Servizi educativi per la prima infanzia . Abrogazione della L.R. n. 1 del 10 gennaio 2000” allo scopo di promuovere lo sviluppo e la qualificazione del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia e definire il sistema di regolazione, istituisce l’accreditamento del servizio, basato sul percorso di valutazione della qualità (Art 17, comma 1).
Sempre nell’ambito di tale legge, tra i compiti attribuiti ai Coordinamenti Pedagogici Territoriali, viene assegnato anche quello di supportare il percorso di valutazione della qualità.
La Deliberazione della Giunta Regionale n. 704 del 13 maggio 2019 “Accreditamento dei nidi d’infanzia in attuazione della L.R. n. 19/2016” definisce i requisiti e le procedure per la valutazione della qualità dei nidi d’infanzia ai fini della concessione dell’accreditamento e fornisce le linee guida per la stesura del progetto pedagogico e per la realizzazione del percorso di valutazione della qualità.
Nella DGR 704/2019 viene, inoltre, definito il ruolo del CPT per quanto riguarda il percorso territoriale di valutazione della qualità, prevedendo, nello specifico, la realizzazione di alcune azioni che riguardano:
la costruzione di strumenti di valutazione coerenti con le linee elaborate a livello regionale,
il supporto formativo ai servizi impegnati nell’autovalutazione,
la definizione di piani di formazione del personale costruiti a partire dagli esiti del percorso di valutazione territoriale.
Il CPT di Forlì-Cesena è stato impegnato in ricerche e sperimentazioni sul tema della qualità fin dagli anni 2000, facendolo diventare uno dei tratti caratterizzanti della propria attività. Gli esiti del lavoro, che ha coinvolto l’intero ambito provinciale, sono documentati in una serie di pubblicazioni che testimoniano l’evoluzione del percorso e gli strumenti di cui il CPT si è dotato nel corso tempo.
L'attenzione costante ai processi di valutazione e la conferma della valenza formativa e riflessiva della pratiche di autovalutazione trova conferma anche nella normativa nazionale.
Nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione “ (MIUR, 2012) si legge “Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell'autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull'intera organizzazione dell'offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l'efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne.“.
Lo stesso RAV-infanzia, elaborato dall'INVALSI, è uno strumento pensato per favorire la riflessione sui risultati raggiunti, individuare i punti di forza e debolezza e le conseguenti azioni di miglioramento necessarie.
Di qui, la necessità di favorire la conoscenza e la condivisione di strumenti e pratiche di autovalutazione in un'ottica di miglioramento continuo nell'ambito del sistema dei servizi 0-6 anni.
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